Nell’ambito della severa contrazione economica causata dalla pandemia da Covid–19, preservare la stabilità del settore finanziario e il flusso dei finanziamenti all’economia reale è per i policy makers l’obiettivo prioritario. Per ciò che attiene alla gestione del rischio di liquidità, le vulnerabilità soprattutto del settore non bancario possono amplificare la prociclicità del sistema finanziario, riducendone la capacità di finanziamento dell’economia. Le politiche messe in atto dalle Banche Centrali nella primavera del 2020 sono state fondamentali per la stabilizzazione dei mercati finanziari e per contenere il rischio di liquidità; tuttavia, guardando al prossimo futuro, si constata l’impellente necessità di specificare ulteriormente ed espandere il contesto normativo e regolamentare, in modo da renderlo più rappresentativo di un sistema finanziario basato sempre più su un’intermediazione creditizia esterna al settore bancario in senso stretto. Nell’ambito della gestione del rischio di debito sovrano, specie in un contesto di ristrutturazione preventiva, risulta evidente affermare che, alla luce di quanto illustrato, le scelte di design in una sola dimensione, senza il supporto di riforme strutturali, potrebbero risultare eccessivamente rigorose o eccessivamente disorganiche ed avere conseguenze dannose per i sistemi economici. Inoltre, allo scopo di evitare “resistenze” normative da parte dei creditori dei singoli stati sovrani interessati alla ristrutturazione del proprio debito, risulta necessario riflettere sulla possibilità di dar vita ad un meccanismo di ristrutturazione “olistica” del debito sovrano, che riguardi e coinvolga l’intera area euro.
Postfazione a "La resilienza del sistema finanziario alle crisi di liquidità degli intermediari e al rischio sovrano" / DI CLEMENTE, Annalisa. - (2021), pp. 151-154. - FINANCE & DEVELOPMENT. [10.4399/97888255414897].
Postfazione a "La resilienza del sistema finanziario alle crisi di liquidità degli intermediari e al rischio sovrano"
Di Clemente Annalisa
Primo
Investigation
2021
Abstract
Nell’ambito della severa contrazione economica causata dalla pandemia da Covid–19, preservare la stabilità del settore finanziario e il flusso dei finanziamenti all’economia reale è per i policy makers l’obiettivo prioritario. Per ciò che attiene alla gestione del rischio di liquidità, le vulnerabilità soprattutto del settore non bancario possono amplificare la prociclicità del sistema finanziario, riducendone la capacità di finanziamento dell’economia. Le politiche messe in atto dalle Banche Centrali nella primavera del 2020 sono state fondamentali per la stabilizzazione dei mercati finanziari e per contenere il rischio di liquidità; tuttavia, guardando al prossimo futuro, si constata l’impellente necessità di specificare ulteriormente ed espandere il contesto normativo e regolamentare, in modo da renderlo più rappresentativo di un sistema finanziario basato sempre più su un’intermediazione creditizia esterna al settore bancario in senso stretto. Nell’ambito della gestione del rischio di debito sovrano, specie in un contesto di ristrutturazione preventiva, risulta evidente affermare che, alla luce di quanto illustrato, le scelte di design in una sola dimensione, senza il supporto di riforme strutturali, potrebbero risultare eccessivamente rigorose o eccessivamente disorganiche ed avere conseguenze dannose per i sistemi economici. Inoltre, allo scopo di evitare “resistenze” normative da parte dei creditori dei singoli stati sovrani interessati alla ristrutturazione del proprio debito, risulta necessario riflettere sulla possibilità di dar vita ad un meccanismo di ristrutturazione “olistica” del debito sovrano, che riguardi e coinvolga l’intera area euro.File | Dimensione | Formato | |
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